Rassegna Stampa
Cookieless: più precisione con meno dati Il marketing digitale per molti anni ha basato le sue attività sulla possibilità di monitorare il comportamento degli utenti mediante le loro azioni sul web. Un mondo, quello dell’online, basato prevalentemente su dati, preferenze e abitudini degli utenti è stato il pane quotidiano delle aziende e agenzie di marketing che hanno potuto così affinare le loro pubblicità, presentando agli utenti comunicazioni mirate al loro specifico campo di interesse. Tutto ciò è stato possibile grazie ai cookie. Molto brevemente, i cookie non sono altro che delle stringhe di codice che rimangono nella memoria del dispositivo dell’utente per un periodo limitato. La sua principale utilità è quella di indentificare l’utente e di ricordare le sue attività, preferenze e abitudini. Vi sono due tipologie differenti di cookies: Cookies di prima parte: creati in prima persona dal sito o dalle piattaforme utilizzate per migliorare la user experience; Cookies di terze parti: appartengono ad altri siti (ad esempio, Google e Facebook) e vengono utilizzati per individuare le caratteristiche dell’utente e delle sue preferenze per aiutare il sito o la piattaforma nelle sue attività di marketing e analisi. Cosa accadrebbe se i cookie, specialmente quelli di terze parti non venissero più impiegati nel web? A dare spiegazioni in merito all’avvento dell’era del cookieless è il CEO di Publicom, Gianpio Gravina. Cookieless: blocco dei cookie cos’è e gli effetti sul web marketing È stato proprio Google ad annunciare che entro il 2023 verranno eliminati i cookie di terze parti nel suo browser, Chrome. In seguito a tale dichiarazione, molte aziende hanno messo in atto strategie nuove di marketing digitale e soprattutto tecniche di conservazione dati, specialmente per non perdere la possibilità di tracciare le preferenze degli utenti. Il focus delle aziende è sempre più mirato alla valorizzazione dei first party data. Al giorno d’oggi sono il maggior riconoscimento degli utenti sulla base dei dati raccolti in prima persona dai proprietari dei siti web e possono includere al lor interno dati CRM, lead e social. Il blocco dei cookie di terze parti impatterà principalmente sui player di terze parti, in modo particolare le Data Management Platform (DMP) e le Data Company. Ciò significa che i brand non saranno più in grado di tracciare i profili-target al di fuori dal loro sito o piattaforma. Per Gianpio Gravina l’avvento del cookieless non è fonte di grande preoccupazione, in particolar modo per la sua web agency, Publicom. Vi sono infatti già in cantiere svariate soluzioni alternative per lavorare sul processo di identificazione dell’utente e delle sue azioni sul web. Le soluzioni più impiegate legate all’identità sono quelle dei dati CRM, gli UniversalIDs e i mobile advertising IDs. Ciò in cui i professionisti di Publicom puntano maggiormente è lo sviluppo dei sistemi di riconoscimento di contextual advertising. Inoltre, quanto alle dichiarazioni in merito da parte di Gravina, il machine learning sta permettendo agli inserzionisti di prendere le distanze dalle keyword e le whitelist per dirigersi verso sistemi di intelligenza artificiale in grado di individuare il testo più adatto al target dell’utente. Infine, il machine learning non è solo in grado di comprendere parole e perciò testi, ma anche video, audio e immagini. Gianpio e il suo staff mantengono in costante aggiornamento i proprio clienti, offrendo già delle soluzioni alternative alla classica pianificazione su base cookies. Il futuro che si presenta è abbastanza chiaro: meno dati da elaborare e immagazzinare, ma sicuramente più precisione e dati più accurati che permetteranno a chi li elaborerà di evolvere le metriche di misurazione dell’advertising digitale. Gianpio Gravina: breve biografia Gianpio Gravina, Ceo di Publicom, si è laureato nel 2010 al Politecnico di Milano in ingegneria delle Telecomunicazioni e ha iniziato il suo percorso lavorativo in Capgemini per Vodafone Global. Due anni dopo, nel 2012, fonda a Milano Publicom, una web agency di cui oltre esserne il CEO è anche socio-fondatore. Publicom, nata principalmente per l’ambito dell’IT, si è evoluta negli anni ed è diventata leader nel settore pubblicitario e all’advertising. Nel 2016 approfondisce i suoi studi seguendo svariati corsi di perfezionamento presso lo IAB UK di Londra, oltre a conseguire importanti certificazioni Google che toccano svariati ambiti. L’anno successivo consolida la sua partnership con un’importante società che realizza progetti ad alto valore tecnologico e innovativo, la ITSimplycom. Ad oggi, Gravina coordina un team di 20 collaboratori e opera in vari Paesi in tutto il mondo. In Publicom si occupano principalmente di erogazione e gestione media con sistemi ad alto valore tecnologico, SEO, creazione siti web, E-commerce, SEA (search engine advertising), grafica creativa, web marketing, social media marketing; branding e performance Adv; Direct Email Marketing; analisi, monitoring & reporting. https://www.ansa.it/pressrelease/economia/2021/09/07/cookieless-piu-precisione-con-meno-dati-_de86077d-890b-41ec-802b-ef14b527ba6a.html |
Selezione a cura di Giovannipio Gravina
CEO Publicom
Via Donatello 30
20131 Milano